Il veleno di Putin

Se qualcuno lo avesse rimosso, il volto di Alexander Litvinenko è un drammatico promemoria: ci ricorda cosa accade a chi osa sfidare Vladimir Putin. Maestri nell'arte di maneggiare il veleno fin dalla notte dei tempi, i russi lo hanno reso un'arma sottile del loro arsenale strategico. Diversi casi di avvelenamento negli ultimi vent'anni hanno lasciato il segno. Da Litvinenko (2006) ad  Alexei Navalny (2020), passando per Sergei Skripal (2018), ciascuno di essi denota metodi, obiettivi e rapporti di forza differenti, pur avendo tutti un minimo comun denominatore: il braccio di ferro tra il Cremlino e l'Occidente, e i risvolti globali sul piano diplomatico e geostrategico, tra conflitti territoriali e corsa alle risorse energetiche. Questo film in tre episodi racconta una partita a scacchi, disputata sulla falsariga della Guerra Fredda, la cui ultima mossa è l'aggressione all'Ucraina.