Njel - La separazione

Nieobecni rodzice

La séparation

Njel, la separación

Die Trennung

Generation Africa

Manuela, 11 anni, è una bambina brillante ed entusiasta per la scuola, ma triste tra le mura di casa. Vive a Edéa, in Camerun, con i suoi nonni, che non capiscono perché la nipote sia infelice laddove non le manca quasi nulla. I suoi genitori l'hanno lasciata per andare a lavorare in Italia, nella speranza di un futuro migliore, quando aveva solo 4 anni; se all'epoca non poteva capire, oggi convive con la loro assenza...

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Non solo migrazioni: i mille volti di un continente

Manuela vive in Camerun con i nonni da quando ha 4 anni, quando i genitori la lasciarono per andare a lavorare in Italia.

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Nel 1998, Ike aveva 18 anni. Quando il padre morì, cinque anni prima, dovette lasciare la scuola e iniziare un apprendistato come venditore di pezzi di ricambio; essendo il maggiore dei suoi fratelli, spettava a lui aiutare la madre nel sostenere la famiglia. Una volta conclusa la formazione, il negozio va in bancarotta e il proprietario omette di versargli il denaro che gli avrebbe permesso, secondo la tradizione Igbo, di aprire un'attività in proprio. Così, si unisce a tre amici e parte alla volta della Spagna, "sedotto" dalla promessa di un lavoro nei campi. Ma il suo viaggio si interrompe bruscamente quando, all'arrivo a Bamako (Mali), uno sconosciuto lo avverte dei pericoli che lo attendono.

Ike Nnaebue, regista di "Nollywood", cerca di capire cosa spinge i giovani della sua terra ad attraversare il Mediterraneo.

Lagos-Tangeri solo andata

Nel Sud Sudan (Africa orientale), Rebecca Nyandeng de Mabior è conosciuta come "madre della nazione" per il suo impegno politico a favore del popolo. Divenuto indipendente nel 2011, nella sua breve esistenza il paese ha praticamente conosciuto solo la guerra: Rebecca si rifiuta di pensare che il sacrificio di suo marito John Garang, leader dell'Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese divenuto primo vicepresidente del Paese, sia stato vano. Dopo anni di esilio in Kenya e con un (fragile) accordo di pace in vigore, ha deciso di tornare in patria, dove si sta preparando a entrare nel governo.

Nel Sud Sudan (Africa orientale), Rebecca Nyandeng de Mabior è conosciuta come "madre della nazione".

Ritorno nella terra di mio padre

Quando si dice "fratellanza": una diaspora di sorelle e fratelli sostiene economicamente la madre rimasta in Zimbabwe, grazie all'invio di rimesse. Questo documentario offre uno sguardo privilegiato sulla condizione dei migranti immersi nella precarietà nel paese di accoglienza, ma che al tempo stesso rappresentano l'unica ancora di salvezza per le loro famiglie.

Quando si dice "fratellanza": figli che garantiscono sostegno economico alla madre rimasta in Zimbabwe.

Un po' di soldi per la mamma in Zimbabwe

I muscoli ben in vista, sfilano per le strade del Sahel battute dal vento. A Zinder, nel Niger, tutti temono le bande di Kara-Kara, il quartiere emarginato popolato da lebbrosi e reietti. Una delle più temute è chiamata "Hitler", dal nome di "un temibile guerriero americano" (sic). La sua bandiera, naturalmente con svastica, non riflette alcuna rivendicazione ideologica, ma una semplice ostentazione di forza e virilità. Ispirandosi spesso al look dei boss del ghetto afro-americano, questi precari - perlopiù sconosciuti all'anagrafe locale, nonché privi di istruzione - sono affascinati dalla violenza: la considerano un antidoto all'ozio e un mezzo per farsi rispettare in una società che nega loro una vita da urbani. Se alcuni di loro scivolano verso il crimine, con la prospettiva della prigione o della morte, altri sudano per uscire da questa spirale infernale. Gli "Hitler", ad esempio, vogliono fondare una società di sicurezza privata, ma non hanno i mezzi sufficienti...

A Zinder, nel Niger, tutti temono le bande di Kara-Kara, il quartiere emarginato popolato da lebbrosi e reietti.

Zinder

A Katanga, vivace quartiere di Addis Abeba (Etiopia), in molti sbarcano dalla provincia con il sogno di sfondare nella capitale. Enkehone, venditore ambulante delle campagne, vive nell'ostello di Amele Mamo, figura-chiave della zona da ben dodici anni, che accoglie e nutre la giovane clientela nella sua modesta casa di latta. Lei ed Enkehone sono testimoni della dura vita degli abitanti del quartiere, che sta per essere inghiottito in un frenetico processo di costruzione edilizia.

A Katanga, vivace quartiere di Addis Abeba (Etiopia), in molti sbarcano dalla provincia con il sogno di sfondare nella capitale.

Katanga Nation

La scelta di Fati

Con solo un cellulare e un caricabatterie solare portatile in dotazione, Mary Monday, giornalista presso radiofonica in Uganda, registra, monta e racconta le storie di vita dei rifugiati nel più grande centro migranti del suo paese. Di sera, è la conduttrice di un programma per il quale deve spostarsi di 65 chilometri, meta da raggiungere con una moto presa a noleggio o su un autobus in condizioni precarie.

Mary Monday, giornalista presso radiofonica in Uganda, registra, monta e racconta le storie di vita dei rifugiati.

Mary Monday

"Avevo cinque anni. Poi 13 anni. Poi 16". Mariam, ragazza del Mali, ha subito abusi sessuali dal vicino di casa, poi dal cognato e quindi dal cugino di primo grado; di quest'ultima aggressione, da cui ha cercato di sottrarsi lottando, le è rimasto anche un dolore lancinante alla spalla, postumo traumatico che cerca di curare ballando. La giovane donna, ora in Burkina Faso, ha scoperto nella danza un rifugio liberatorio: incinta del primo figlio, sta partecipando a un workshop assieme al coreografo e ad altri ballerini, che la porterà a rifare i conti con il suo doloroso passato.

Mariam, ragazza del Mali, ha scoperto nella danza il rifugio liberatorio da un doloroso passato di abusi sessuali.

Rimani in piedi

Taamaden

Paabi sta tornando in Gambia dopo il suo - secondo - tentativo fallito di raggiungere l'Europa. La prima volta, aveva perso tutti i fondi di reintegrazione a lui destinati perché un ricco zio li utilizzò in modo inappropriato, per un'azienda di legname. Frustrato, Paabi ha ritentato la grande traversata per poi essere nuovamente espulso. Ora è di nuovo a casa, e ha promesso a se stesso di non rischiare mai più, ma la vita in Gambia è ancora più dura rispetto al passato. L'OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) ha cambiato la sua politica, rendendo più complesso l'accesso al programma di reintegrazione, ma Paabi vuole recuperare i suoi 1000 euro e investirli per un'attività in proprio, aggirando il sistema.

Paabi sta tornando in Gambia dopo il suo - secondo - tentativo fallito di raggiungere l'Europa.

Restare o partire? Tutto ha un prezzo

"Le persone raccontano storie, ma quando si tratta della propria, perdono la memoria o decidono di tacere". Nata nel 1994 in Repubblica Democratica del Congo, che ha lasciato per il Ruanda e poi per il Burundi, Akili Nadege è una sopravvissuta. Ha vissuto la prigione e la tortura, ha pianto la perdita di un padre assassinato e di un Paese distrutto, ha sperimentato l'isolamento e la solitudine più cruda attraverso l'esilio. Dopo una vita di difficoltà, come trovare la forza di raccontare la propria storia? E a chi?

Nata nel 1994 in Repubblica Democratica del Congo (che ha dovuto lasciare), Akili Nadege è una sopravvissuta.

Prestami la tua voce

Daniella, Edward, Kareem e Amor sono brillanti studenti di Giurisprudenza provenienti da Uganda, Sudafrica, Egitto e Kenya e sperano di vincere il trofeo dell'annuale African Human Rights Moot Court Competition. Per una settimana, a Gaborone (Botswana) ricopriranno i ruoli di pubblica accusa e difesa in diverse simulazioni di udienze relative ai diritti dei rifugiati. Seguendo la preparazione di questi aspiranti avvocati, le fasi preliminari e la finale del concorso, la documentarista Shameela Seedat ci mostra l'impegno dei giovani africani nel plasmare il futuro del continente.

Brillanti studenti in Giurisprudenza sperano di vincere l'annuale African Human Rights Moot Court Competition.

Il concorso

Quasi Somali

Il prezzo della sposa

Adama e Awa, due sorelle gemelle, cercano di ripercorrere l'esodo del padre burkinabè, che le abbandonò in Senegal quando erano bambine. Il loro viaggio le porterà in Guinea-Bissau e poi in Burkina Faso, alla ricerca delle famiglie che l'uomo ha fondato lungo il suo cammino.

Due sorelle gemelle cercano di ripercorrere l'esodo del padre, che le abbandonò in Senegal quando erano bambine.

Seguendo le orme di un migrante

Leave to live

Generation Africa - Non solo migrazioni: i mille volti di un continente

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Dopo i disastri causati dall'uso massiccio di un insetticida tossico (il chlordécone), in Martinica si moltiplicano le iniziative per rivitalizzare la terra, ispirate alle tradizioni ancestrali. 

Martinica: la terra torna alla vita

Nel 2017, il giornalista ucraino Stanislav Aseyev era di stanza nella Repubblica Popolare di Donetsk, nell'Ucraina orientale controllata dai russi, lavorando sotto mentite spoglie. Un giorno, però, la sua vera identità viene a galla: imprigionato nelle famigerate camere di tortura "Izolatsia", un tempo il più grande centro culturale della regione, gli ci vorrà del tempo, dopo il rilascio, per metabolizzare quanto vissuto. Di cui offre una testimonianza in questo documentario.

Il giornalista ucraino Stanislav Aseyev racconta la sua agghiacciante esperienza nella Repubblica del Donetsk.

Ucraina: una strada per il Paradiso

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Il pescatore Darren Kenyon è originario di Grimsby, nord-est dell'Inghilterra; come il 70% delle persone in queste aree economicamente depresse, aveva riposto fiducia nelle promesse del "Leave" e votato per l'uscita del Regno Uniti dall'UE. Tuttavia, quando si pensava di aver ripreso le redini della pesca (e del Paese), il potere d'acquisto ha iniziato a diminuire: gli (ex) sostenitori di Boris Johnson si sentono traditi.

Con Brexit, il potere d'acquisto ha iniziato a diminuire. Gli (ex) sostenitori di Boris Johnson si sentono traditi.

Re: "Pentiti" della Brexit: i pescatori

Nati in California (per la precisione a Venice Beach, LA) i Suicidal Tendencies si sono formati nel 1982, e nel 1983 hanno pubblicato il loro primo album eponimo, il cui successo li portò a diventare uno dei primi gruppi hardcore a essere trasmessi sul canale MTV. Il suono della band si è poi evoluto, dal punk/hardcore a influenze più metal; con "The Art Of Rebellion" si sono persino concessi una deviazione verso progressive metal e funk. Oggi, li ritroviamo più in forma che mai a Hellfest 2022.

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Re: Allah addio - Musulmani che abbandonano la fede

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Dopo essere stato "congedato" dai Metallica nel 1983, Dave Mustaine decise di creare i Megadeth. Aveva un obiettivo semplice e chiaro in mente: "veder colare il sangue dei Metallica", tutto un programma! Una "sete di vendetta" che porterà alla nascita di alcune delle più belle pagine del thrash metal, che oggi riammiriamo a Hellfest 2022!

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"Dove può sedersi un gorilla di 400 chili? Dove vuole". Nel caso dei grandi summit, il gorilla in questione è Bill Gates: il fondatore di Microsoft, tra gli uomini più ricchi del mondo, è oggi leader della più potente fondazione filantropica della Storia e può sedere in prima fila ai vertici internazionali come un Capo di Stato. Il magnate, con i suoi ingenti investimenti, è molto attivo in Africa (insieme ad altre grandi aziende e lobby) nel settore degli organismi geneticamente modificati. Il motivo? Gli OGM sarebbero una soluzione miracolosa a due dei più gravi flagelli del continente africano, fame e malaria.

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