Name: Versailles 1658: un'avventura senza rischi - Retrogaming made in France (6/10)
Uploaded: 2019-11-21T10:30:30.000+01:00
Duration: 285 s
Description: Quando concepisce il videogioco Versailles - 'Complotto alla corte del Re Sole', Sébastien Siraudeau è solo uno stagista. Tuttavia, grazie ad un talento e una precisione fuori dal comune, nel 1996 il giovane programmatore realizza un vero e proprio exploit di vendite convincendo soprattutto... i genitori, che vedono in Versailles un'avventura storica senza pericoli per i propri ragazzi.

"Versailles 1685" (1996)

Versailles 1685 (1996)

Retrogaming made in France (6/10)

Versailles 1658: un'avventura senza rischi

Quando concepisce il videogioco Versailles - 'Complotto alla corte del Re Sole', Sébastien Siraudeau è solo uno stagista. Tuttavia, grazie ad un talento e una precisione fuori dal comune, nel 1996 il giovane programmatore realizza un vero e proprio exploit di vendite convincendo soprattutto... i genitori, che vedono in Versailles un'avventura storica senza pericoli per i propri ragazzi. 

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Retrogaming Made in France è un viaggio indietro nel tempo, alla (ri)scoperta di videogiochi cult che hanno segnato una generazione a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90. In dieci episodi, questa serie ripercorre la genesi dell’industria videoludica francese, raccontando il genio eccentrico di programmatori informatici che hanno saputo affermarsi sulla scena internazionale.

Quando concepisce il videogioco Versailles - 'Complotto alla corte del Re Sole', Sébastien Siraudeau è solo uno stagista. Tuttavia, grazie ad un talento e una precisione fuori dal comune, nel 1996 il giovane programmatore realizza un vero e proprio exploit di vendite convincendo soprattutto... i genitori, che vedono in Versailles un'avventura storica senza pericoli per i propri ragazzi.

1996: da semplice stagista, Sébastien Siraudeau concepisce un videogioco d'avventura che rassicura i genitori

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Retrogaming Made in France è un viaggio indietro nel tempo, alla (ri)scoperta di videogiochi cult che hanno segnato una generazione a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90. In dieci episodi, questa serie ripercorre la genesi dell’industria videoludica francese, raccontando il genio eccentrico di programmatori informatici che hanno saputo affermarsi sulla scena internazionale. 

Il 1988 è l’anno di grazia per Didier Bouchon e Philippe Ulrich: i due programmatori concepiscono infatti il videogioco ‘Captain Blood’, ambientato nella galassia immaginaria dell’Hydra, con cui è possibile entrare in contatto e discutere con gli extraterrestri. I bambini di tutto il mondo stravedono per questo gioco esplorativo e per la comunicazione attraverso i logogrammi.  

Retrogaming made in France (1/10)

1988: i programmatori Didier Bouchon e Philippe Ulrich creano un videogame che permette di comunicare con gli alieni

Captain Blood: comunicare con gli alieni

Nel 1989, i geek dell’epoca sono folgorati dai computer Amiga o Atari, pieni di transistor: è con il supporto di questi dispositivi che il programmatore Paul Cuisset concepisce il gioco Future Wars - 'I Viaggiatori del Tempo', dotato di un’interfaccia point&click. 

Retrogaming made in France (2/10)

1989: Paul Cuisset crea l’avventura grafica Future Wars - ‘I Viaggiatori del Tempo’

Future Wars: i Viaggiatori del Tempo

1991: chiuso nella sua cameretta da adolescente, Éric Chahi dà vita ad una realtà alternativa con il gioco ‘Another World’, catapultando i giocatori in un mondo immaginario (ispirato ai film di animazione dell’epoca), reso ancor più credibile grazie alla tecnica del vettoriale e ai poligoni in 2D con cui vengono rimpiazzati centinaia di pixel.

Retrogaming made in France (3/10)

1991: chiuso nella sua cameretta, Éric Chahi dà vita ad una realtà alternativa con il gioco ‘Another World’

Another World: una realtà senza pixel

Frédérick Raynal adora gli zombie: un mondo che non ha mai avuto segreti per lui, grazie alla collezione di film in VHS di suo padre. Ispirandosi a George Romero e al filone horror all’italiana, nel 1992 farà da apripista al genere videoludico survival horror ('Resident Evil', 'Silent Hill') creando il gioco ‘Alone in the Dark’, con un eroe baffuto in lotta contro mostri improbabili.

Retrogaming made in France (4/10)

1992: ispirandosi agli horror movie all'italiana, Frédérick Raynal dà vita agli zombie di 'Alone in the Dark'

Alone in the Dark: gli zombie prendono vita

In attesa di imbarcare su un razzo direzione Marte, nel 1992 il visionario Philippe Ulrich mise a punto un videogioco fantascientifico destinato a rompere gli schemi: ‘Dune’, ispirato al romanzo di Frank Herbert e al film di David Lynch. Un gioco all’avanguardia, per l’uso del supporto cd-rom e per una grafica che ha consentito di riprodurre i volti degli attori: un vero e proprio fumetto interattivo con musica in sottofondo. 

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1992: il visionario Philippe Ulrich rompe gli schemi portando ‘Dune’ dal grande schermo ai computer dei gamer

Dune: da David Lynch al fumetto interattivo

Un "precursore del Grande Fratello" fatto di sequenze avvincenti alla Blade Runner, presentato da un odioso (ma assai realistico) personaggio in preda alla calvizie. MegaRace era tutto questo nel 1993: il primo gioco di corse automobilistiche realizzato interamente con la computer grafica, con cui Majid Taibi ha scalato le classifiche di vendita e lasciato di stucco l'America. 

Retrogaming made in France (7/10)

1993: Majid Taibi stupisce l'America creando il primo videogioco di corse automobilistiche in computer grafica

MegaRace: il Grande Fratello delle auto

Il tandem Eric Safar e Pierre Estève, rispettivamente programmatore e compositore, sono stati i primi a portare il genere peplum nel mondo dei videogiochi. Nel 1997 viene infatti alla luce Atlantis, ambientato in una realtà alternativa e mitologica: pur considerato troppo contemplativo, va ricordato come un eccellente prodotto della computer grafica all'inseguimento di una dimensione onirica.

Retrogaming made in France (8/10)

1997: grazie ad Atlantis, Eric Safar e Pierre Estève portano il genere peplum nel mondo dei videogiochi

Atlantis: il mito in computer grafica

Per un’avventura dalle atmosfere horror (sebbene ambientata nella Londra del XIX secolo), l’accompagnamento della musica metal non può che aggiungere un surplus di satanismo. Portavoce della causa metal nel mondo dei videogiochi, Frédéric Motte alias ‘Elmobo’, 30 anni di carriera da sviluppatore sulle spalle, è il factotum di ‘Nightmare Creatures’, prodotto concepito in sole 48 ore.

Retrogaming made in France (9/10)

1997: Frédéric Motte alias 'Elmobo' celebra le nozze tra musica metal e videogiochi con ‘Nightmare Creatures’

Nightmare Creatures: il metal nel XIX secolo

Impressionato da ‘Jurassic Park’ e dalla tecnologia 3D al cinema, affascinato dai paesaggi dell'Europa orientale (dove sono nati i suoi genitori), la star del fumetto Benoît Sokal decide di reinventarsi dedicandosi all’arte interattiva. Con la saga ‘Syberia’ (2002), crea un universo destabilizzante popolato da automi e mammut, riuscendo a conquistare il mercato russo.

Retrogaming made in France (10/10)

2002: la star del fumetto Benoît Sokal si dedica all'arte interattiva e conquista la Russia grazie a ‘Syberia’

Syberia: alla conquista della Russia

Retrogaming made in France - Videogiochi cult della 'French touch' anni '80-'90

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Il cantautore americano Townes Van Zandt (1944-1997) è stato una delle grandi figure del country-folk americano. Alcune delle sue composizioni come "If I Needed You", "To Live is to Fly", "Pancho and Lefty" o "Kathleen" sono considerate capolavori. Questo documentario rievoca la vita e l'opera di un artista ingiustamente dimenticato e consumato dagli eccessi.

La vita tragica di un artista folk

Opere ed eccessi di Townes Van Zandt, una delle grandi figure del country folk americano. 

"Be here to love me": Townes van Zandt

Sulla Francia del 1974, dove vige una morale conservatrice ancora molto forte nonostante il Maggio '68 - impedendo a molte donne di condurre una soddisfacente vita sessuale - si abbatte un fulmine (erotico) a ciel sereno: “Emmanuelle”. Per un decennio, i cinema transalpini sono un tripudio di clamore ed estasi, di fronte alle gesta del personaggio interpretato dalla giovane olandese Sylvia Kristel, nella celebre affiche del film ritratta a seno nudo su una poltrona di vimini. “Emmanuelle” fu la promessa di emancipazione per un popolo che attendeva una decisa svolta di costume. Questo documentario è dedicato a una pellicola-evento, alla joie de vivre che essa riuscì finalmente a sdoganare, ma anche ad una triste vicenda umana.

Il cinema erotico alla francese

Sulla Francia del 1974, dal perbenismo ancora dominante, si abbatte un fulmine (erotico) a ciel sereno: Emmanuelle.

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In Giappone, i "washlet" diffusi in tutto il Paese combinano i servizi igienici occidentali e la passione giapponese per la pulizia - e rappresentano un sorprendente concentrato delle più avanzate tecnologie nel campo dell'igiene. Sapiente sintesi di comfort e pulizia, diventano indispensabili per chi li prova. 

Gacha Gacha (1/9)

Sapienti sintesi di comfort e pulizia, i washlet giapponesi diventano indispensabili per chi li prova.

La toilette dei sogni

Nel 1999, un nuovo terrore diventa in brevissimo tempo virale (anche senza i social) in Giappone, terra dei fantasmi metropolitani. Figure demoniache, dallo sguardo torvo e la silhouette pixelata, uscirebbero dagli schermi dei televisori perseguitando il malcapitato che ha guardato una misteriosa videocassetta. Inizia l'era di "The Ring", l'era del J-Horror.

Tokyo Paranormal (1/10)

Nel 1999 un nuovo terrore diventa in brevissimo tempo virale (anche senza i social) in Giappone, già terra dei fantasmi.

Demoniache presenze

In Giappone la cortesia è una cosa molto seria. Le relazioni tra gli individui sono contraddistinte da gesti codificati. Ereditato dal buddismo e insegnato fin dall'infanzia, il gesto dell'ojigi si può imparare anche da adulti, andando da un esperto di buone maniere. Per padroneggiare una pratica che vuole portare armonia nei rapporti umani.

Gacha Gacha (5/9)

In Giappone la cortesia è una cosa molto seria.

Ojigi, l'arte dell'inchino

Bip, campanelli, ritmi e melodie fanno parte della vita quotidiana dei giapponesi. La musica è ovunque in città: che sia per guidare, avvertire o allertare. Un'esperienza musicale che continua nei jingle delle stazioni dei treni e della metropolitana. A comporli sono compositori appassionati.

Gacha Gacha (3/9)

Che sia per invitare a rallentare o a muoversi, i jingle a Tokyo hanno un loro perché.

I jingle dei treni e le melodie di Tokyo

Ogni cosa possiede un'anima secondo lo shintoismo: anche la polvere. I luoghi pubblici  giapponesi sono immacolati, grazie a piccole manine impegnate ogni giorno per far risplendere le città. Tuttavia, nell'asprezza di Tokyo si trovano posti sporchi, quasi a rappresentare una massima espressione di libertà. Luoghi che chiamiamo Fukidamari… “cuore di polvere”.

Gacha Gacha (4/9)

A Tokyo, città perfettamente pulita, trovare un luogo sporco è quasi un'espressione di libertà.

Fukidamari, "cuore di polvere"

Mangiare ramen in Giappone è un'esperienza sensoriale e uditiva unica. Qui, i noodles vengono risucchiati, emettendo un suono speciale. Questo suono ha un nome: è Zuru Zuru - ovvero il modo giapponese di scomporre i sapori raccolti nella ciotola per rivelare tutte le sfumature di un piatto tutt'altro che ordinario.

Gacha Gacha (2/9)

In Giappone, i noodles vengono risucchiati con un suono speciale, "Zuru Zuru"! Un'esperienza sensoriale e uditiva.

Zuru Zuru, il suono dello street food

Peaches, M.I.A., Dorian Electra e King Krule: per lo speciale "Summer of Voices", Tracks ha riunito le voci più atipiche del panorama musicale. Direzione Los Angeles, Londra e Berlino per svelare i ritratti (realizzati tra il 2015 e il 2020) di questi artisti iconici, che spaziano dall'electroclash all'indie passando per il pop impegnato.

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Peaches, M.I.A., Dorian Electra e King Krule: per lo speciale "Summer of Voices", Tracks ha riunito le voci più atipiche.

M.I.A., Peaches, Dorian Electra, King Krule

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