Solo pochi conoscono questa vicenda. È un peccato, perché la storia di Giacomo Facchinetti (1897-1932) è una di quelle che tutti vorremmo farci raccontare. Nato in Malcantone, operaio di professione e ciclista per passione. Piccolo di statura ma grande di cuore e di intelletto, Giacomo Facchinetti decide di partire per un giro del mondo in bicicletta, senza soldi. Lascia nottetempo moglie e figli e, senza avvertire nessuno, inforca il velocipede e si dirige verso sud. Non farà mai più ritorno a casa. C'è chi lo ricorda partire dalla piazza del paese di Curio con la sua valigia di cartone sul portapacchi. La sfida? Concludere entro sei anni il giro del mondo. Unica fonte di sostentamento possibile: la vendita di cartoline. In palio un misterioso premio di venticinquemila dollari, offerto dalla “Società Geologica Americana”. In testa aveva i libri di Jules Verne, un certo spirito d’avventura e forse anche l’esigenza di lasciarsi alle spalle qualche questione personale. Attraversando un‘Europa che ancora pagava le conseguenze della Grande Guerra e affrontando l‘Africa coloniale con le sue molte inside, si imbarcherà per l’Argentina.