Sono svizzeri e sono partiti per fare la jihad. Molti di loro hanno combattuto per lo stato islamico, altri sono entrati in contatto con gli attentatori che hanno insanguinato l’Europa. Sono stati catturati in Siria e adesso si trovano nelle prigioni nel nord del paese. Con loro ci sono donne e bambini. Fino ad oggi nessun tribunale ha giudicato i loro crimini e sono tutti in attesa che i rispettivi paesi d’origine decidano come procedere nei loro confronti. Una squadra di Falò è stata nei campi di prigionia che ospitano donne e bambini dell’ISIS, tendopoli al collasso in cui l'ideologia radicale sta risorgendo, ma ci sono anche svizzeri che hanno fatto parte dello Stato Islamico e sono già rientrati in Svizzera. Chi sono questi jihadisti elvetici, di quali reti facevano parte e cosa li ha spinti a partire? Da Winterthur a Ginevra, dai palazzi popolari ai quartieri borghesi, siamo andati a cercare i giovani che si sono uniti all’ISIS. Alcuni si dicono pentiti, altri sembrano aver mantenuto dei legami con gli ambienti radicalizzati. A che punto sono i processi nei loro confronti? Chi si occupa di sorvegliare le loro attività? Sono pericolosi ?